Insegnanti teramani precari a 57 anni

TERAMO – Sono stati ben 423 i posti da insegnante persi nel giro di tre anni, 243 quelli da collaboratore scolastico. I dati, diffusi dalla Cgil non lasciano dubbi: anche il settore dell’insegnamento sta subendo una forte contrazione, e gli insegnanti riescono con difficoltà sempre maggiore ad entrare in ruolo. Il caso-limite è quello di un docente di educazione musicale, che lavora dal 1974 e che quest’anno andrà in pensione da precario. Ma c’è anche un’altra storia, a lieto fine: è quella di Flaviano Tribuiani, classe 1955, anche lui abilitato dagli anni Settanta ed entrato in ruolo proprio oggi, giorno in cui festeggia anche la laurea del figlio. «Dietro i numeri – spiega Lucia Di Luca della Cgil scuola – ci sono le persone, con storie che spesso ci destano tristezza e rabbia, come il caso dei 7 direttori amministrativi che da settembre non avranno più un posto di lavoro o dei tantissimi insegnanti precari che ogni anno lottano per avere un posto di lavoro. Non è così che si può andare avanti, anche perché le scuole della provincia hanno bisogno di insegnanti: quest’anno è stato assegnato solo il 60% dei posti disponibili, sono stati immessi in ruolo 103 docenti, e solo 16 per il sostegno». In particolare, si registra una carenza di educatori al liceo coreutico, che si trova all’interno del Convitto di Teramo: ne sono solo 11, al posto dei 18 previsti. La Cgil punta il dito anche contro un altro fenomeno: quello delle pluriclassi, ossia classi in cui sono accorpati bambini di anni diversi, con esigenze di apprendimento differenti tra loro: in  provincia nel sono ben 29. «Un altro caso molto strano – conclude Di Luca – è quello dell’insegnamento di strumentazione musicale alle scuole medie di Martinsicuro, San Nicolò e  alla D’Alessandro, che, da settembre, verrà abolito per volontà dell’ufficio scolastico regionale. Una decisione per noi incomprensibile, sia perché il numero di insegnanti complessivi rientra nel tetto dell’organico previsto, sia perché, da quest’anno, il ministero aveva assegnato addirittura 6 posti in più. Chiediamo che questa situazione venga chiarita».